Nato a Verona nel 1963, Gusmaroli avvia la propria attività di ricerca nel campo della fotografia, riferendosi all’architettura ed allo still life: elementi che influenzano la sua produzione artistica a partire dagli inizi del 1990, quando si collocano anche le sue prime mostre personali, dalla prima nel 1992, presso la Galleria Toselli, a “L’Idea di fondo: salutare il Mondo”, presso lo Studio d’Arte Raffaelli, a Trento. Se nei suoi primi lavori ritorna il tema della fotografia, questa spesso viene trasformata, ricoperta da mille segni e sottili tratti colorati, per riapparire come forma plastica, quasi scultorea. Il 2000 inaugura una fertile stagione espositiva, con personali presso la Galleria Montrasio a Monza, Forni a Bologna, a Parigi allo Studio Simonis, a Milano a Ca’ di Fra, Galleria Tega e Corsoveneziaotto,ma anche in spazi pubblici, quale Villa Sartirana a Giussano. Intanto Gusmaroli prosegue con grande libertà nella sua ricerca creativa, spaziando nella scelta dei materiali e delle superfici da utilizzare quali basi ed elementi attivi dell’operazione artistica. Ecco allora le selezioni di francobolli, le cartine di “tutto città”, le carte geografiche, ma anche campiture monocrome, bianche e rosse prevalentemente, sulle quali creare texture di grande eleganza formale e di lieve poesia con semplici oggetti reiterati, nati dall’altrettanto semplice gesto del piegare la carta. Barchette o aeroplanini, un’operazione minima che richiede la forza di “andare in togliere” e che caratterizza la ricerca di Gusmaroli dell’ultimo decennio. Sono i noti vortici di barche bianco su bianco che ripropongono viaggi immaginari con rotte impossibili, risultato di associazioni, sensazioni e collegamenti che scaturiscono dai materiali stessi. Una calcolata musicalità, raccontata dalle onde di carta piegata in forma di oggetti legati al tema del viaggio, si dipana sulle opere di Gusmaroli, dove la ricerca spazia dal concetto di leggerezza alle relazioni di luce e ombra, pieno e vuoto, azione e non azione. Tornando indietro negli anni, anche a voler annotare alcune collettive, saltano all’occhio i nomi importanti di spazi e contesti, pubblici e privati, presso i quali Gusmaroli è stato invitato ad esporre: dal Museo Civico di Lodi, il Comune di padova e Il Museo del Vittoriano di Roma, a Viafarini a Milano, con Accardi e De Maria, dal Trevi Flash Art Museum al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo fino alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, mentre all’estero, le sue opere hanno viaggiato da Barcellona a Parigi con Fabro Boetti e Pistoletto, da Bruxelles a New York, presso la galleria Sperone, e ultimo a Tel Aviv.